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La popolazione mondiale cresce vertiginosamente, soprattutto nei centri urbani. Servono nuovi spazi abitabili. Se si considera che il 70% della terra è fatto di acqua, questi nuovi spazi potrebbero essere i mari e gli oceani dove, secondo alcuni progettisti, potrebbero sorgere i seascrapers, o water scrapers. Sono vere e proprie città galleggianti, con case, centri commerciali e aree ricreative, in grado di autoprodurre energia attraverso le onde, il vento, la corrente, il sole, e dove il cibo viene prodotto dall’agricoltura, dall’acquacoltura e dalla coltivazione idroponica.

I tentacoli di Sarly Andre Bin Sarkum
Uno dei più importanti progetti nell’ambito dei grattaceli acquatici è quello dell’architetto malese Sarly Andre Bin Sarkum che ha ideato uno seascraper alto quanto l’Empire State Building, e con zavorre a forma di tentacoli bioluminescenti. L’edificio sfrutta l’energia del sole, del vento e delle onde. Ha solo due piani fuori dall’acqua e, sul tetto, vi è un orto dove si possono coltivare frutta e verdura.

La Floating city americana
William Erwin e Dan Fletcher hanno progettato villaggi galleggianti composti di case, uffici e spazi ricreativi completamente autosufficienti. La base galleggiante funziona da barriera corallina che sostiene la vita marina, estraendo nutrienti in profondità e rilasciandoli come cibo per i pesci.

Plastic Fish Tower: il centro di riciclaggio galleggiante
La Plastic Fish Tower è stata progettata per ridurre l’enorme chiazza di immondizia che vaga nel Pacifico orientale tra la California e le Hawaii. Raccoglie e ricicla i rifiuti plastici galleggianti grazie a una sorta di recinto che corre attorno la struttura per un chilometro. All’interno della “sfera” vi è un impianto che, azionato dal personale che vive nella struttura, dovrebbe trasformare i rifiuti in reti per l’allevamento ittico

La citadel di Koen Olthius
In Olanda, nei pressi dell’Aja, è stata progettata “la città del mare” per proteggere la popolazione dalle inondazioni: un complesso residenziale di 60 lussuose unità abitative galleggianti collegato alla terraferma da una strada, anch’essa galleggiante. Consuma il 25% in meno di energia rispetto a un complesso residenziale convenzionale.

Fonte: architetturaecosostenibile.it, Seacrapers: i grattacieli nel mare

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